Giacomo fu Giovanni da Corte, Arciprete di Maserà di Padova (1420 c. – 1449)

Giacomo fu Giovanni da Corte di Piove di Sacco (1420 c. – 1449) è l’arciprete che il 7 dicembre 1449 ricevette, nella chiesa antica, la prima Visita Pastorale nella storia di Maserà da parte di Nicolò Grassetto, Vicario Generale, per conto di Fantino Dondolo, vescovo di Padova dal 1448 al 1459. Il vescovo era abbastanza avanti con gli anni quando venne in diocesi, per questo motivo la faceva visitare dal suo Vicario Generale, rigoroso riformatore. Il vescovo Dandolo era però molto zelante e retto; prova della sua vigilanza e rettitudine sono il Sinodo diocesano, celebrato nel 1451, ed anche il fatto che, secondo il Cavacio riportato dal Dondi Orologio, “essendo stato tolto con prepotenza il giuspatronato
della Chiesa di Maserà ai Padri di S. Giustina, il Dandolo volle che fosse loro restituito: “Dudum autem a quibusdam inique usurpata Fantinus Dandulus Episcopus Patavinus aequa liberalitate restituit”(Cit.: Dondi Orologio F.S. – Dissertazione IX sopra l’Istoria Ecclesiastica Padovana – Tip. Seminario – Padova, pag. 47). Quella di Giacomo è la prima eccezione negativa tra gli arcipreti di Maserà. Era vecchio, negligente e per di più dedito al vino. Per questo il Vicario visitatore gli impose “di astenersi dalla sovrabbondanza del vino” (Archivio Vescovile di Padova – Visitationum, Vol. I, c. 54 v.) e lo indusse a rinunciare al beneficio di Maserà. Egli accettò dopo che gli furono garantiti vitto e vestito vita natural durante. (Doc.: Archivio Vescovile di Padova – Visitationum – Vol. 1, 54 v.)

Citazione e documentazione estratta dal volume di Guido Beltrame “Maserà di Padova con Bertipaglia e Ca’ Murà”, Ed. Maseratense 1999 – Pag.  135-137

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